di Marco Mascioli e Domenica Passavanti
La riunione di lunedì 13/02 è stata dedicata interamente alla questione delle prossime elezioni dei rappresentanti degli studenti. Prima di introdurre l’argomento, riteniamo utile specificare in che modo abbiamo deciso di strutturare il resoconto: una prima parte prettamente informativa, nella quale cercheremo – per quanto ci è possibile – di far chiarezza su qual è lo “stato dell’arte” della rappresentanza, presentando ciò che emerso dagli incontri tenuti nella stessa giornata di lunedì con il vicepreside Violani, la prof.ssa Ferri ed il prof. Couyoumdjian (questi ultimi sono stati contattati nelle vesti di membri della Giunta di Facoltà, l’Organo a cui è stata delegata la messa a punto del nuovo regolamento per l’elezione della rappresentanza all’interno dei diversi organi di Facoltà); una seconda parte nella quale saranno sviluppate alcune riflessioni, che intendono ricollegarsi con quanto emerso nel resoconto del 7 febbraio, con l’intento di mantenere diversi livelli di lettura dei fenomeni organizzativi di cui ci stiamo occupando.
Partiamo da ciò che possiamo prendere come dato certo: a marzo (presumibilmente nella seconda metà del mese) saranno indette le elezioni dei rappresentanti. La scelta di marzo non è casuale per effetto di quanto stabilito nello Statuto Frati: i giorni utili per le elezioni devono necessariamente coincidere con il periodo di lezione e, dato l’accorpamento (per quel che riguarda il secondo semestre, a Psicologia le lezioni terminano a marzo, a Medicina cominciano a marzo), il mese di marzo si impone come scelta obbligata. Altro dato certo è che nei giorni di elezione non vi sarà blocco della didattica, a vantaggio dell’affluenza che sarebbe inevitabilmente ridotta (il che è tutto dire) in caso contrario.
Se avete l’impressione che il quadro che vi stiamo delineando sia quello di un processo perfettamente governato, coerentemente pianificato, chiaro ed esaustivo rispetto alle elezioni ed alla rappresentanza, vi sbagliate di grosso.