domenica 8 gennaio 2012

Spunti di riflessione e proposte di lavoro

Mariacristina Nutricato, Domenica Passavanti, Edoardo Scialanga

Questo resoconto nasce in seguito all’incontro avvenuto il 4 gennaio. Ci siamo inizialmente incontrati con l’obiettivo di stilare un resoconto sull’ultima assemblea e di provare a farlo in gruppo con l’idea che una resocontazione gruppale, dialogata potesse produrre un pensiero arricchente per noi partecipanti di oggi e produttivo per l’intero processo di costruzione di Associazione Libera.
È emerso un comune sentire riguardo un aspetto delle assemblee. Ci siamo chiesti in che termini noi come psicologi in formazione, portatori di punti di vista guidati da modelli e strumenti psicologici, potessimo utilizzare questi coerentemente alle questioni che, nel ruolo di studenti partecipanti ad Associazione Libera, ci stiamo ponendo. Quella che proponiamo è una riflessione sul modo di partecipazione alle riunioni, sentendo il rischio che queste si possano trasformare in un modo di allenare la nostra competenza psicologica, assumendo il gruppo a oggetto privilegiato di esplorazione. Ad esempio, la ricerca di categorie di lettura del gruppo come strumento per orientare le nostre risorse, i confini e gli obiettivi può sicuramente essere utile alla funzione di manutenzione e ridefinizione continua, più volte evocata. Siamo quindi interessati a esplorare come, in modo creativo, le nostre competenze possano essere utili per gli obiettivi che Associazione Libera si pone nell’idea di metterle al servizio di questi. Troviamo importante tenere ben presente che la nostra partecipazione ad essa (A.L.) trova il suo senso nel nostro condividere il ruolo di studenti di psicologia e studenti de “La Sapienza” prima che di psicologi!
Ribadiamo che la nostra particolare formazione ci fornisce strumenti e punti di vista necessariamente a questa orientata e che non è nostra intenzione proporre una scissione tra il ruolo di studente e quello di psicologo in formazione di ognuno, ma gli obiettivi di A.L. potrebbero non coincidere con gli obiettivi di un gruppo di psicologi che decidono di intervenire. A.L. si propone di ripensare, reinventare e reinterpretare il rapporto con la formazione e con la struttura che ce la propone, nelle sue molteplici forme, a partire dalle criticità emerse (calendario appelli, assenza dei rappresentanti degli studenti…). In tal senso ciò che proponiamo, è di tenere insieme l’attenzione e l’azione sulle criticità contingenti che attraversano in questo momento la nostra facoltà e parallelamente la possibilità di lavorare alla conoscenza e alla riflessione più ampia sul contesto universitario. Le problematiche emerse riguardo il nuovo calendario degli appelli hanno fatto in modo che noi studenti ci riunissimo, ci organizzassimo ed in poco riuscissimo a stilare un documento valido ed incisivo. Abbiamo potuto partecipare al CdF, abbiamo creato un seppur piccolo spazio di discussione e abbiamo ottenuto qualcosa. Diciamo questo non per sviolinarci quanto siamo bravi e belli ma per sottolineare come l’essere informati, attivi, mirati ed organizzati sia intanto qualcosa di possibile nella nostra facoltà e sia soprattutto qualcosa di produttivo! Associazione Libera nasce sull’onda di queste prime assemblee che si sono riunite in una situazione avvertita come di emergenza ma si pone, pensiamo, come una possibile evoluzione di queste.
In che direzione? Cosa ci proponiamo di fare? Continuando proprio a parlare di questo pensiamo come il lavoro in Associazione Libera viaggi necessariamente su 2 binari in continua relazione, comunicazione e interdipendenza. Da una parte l’importanza di mantenere uno sguardo attento sui problemi contingenti che attraversano la nostra facoltà, discuterne, pensare e organizzare iniziative atte a influenzarne lo stato (in questo senso l’osservatorio, attraverso il coinvolgimento della popolazione studentesca, si potrebbe configurare come mezzo utile ad evidenziare criticità da portare all’attenzione dei rappresentanti, sostenendone così il compito); dall’altra, partendo dal presupposto che un cambiamento critico sia possibile solo attraverso un’attenta conoscenza degli assetti ora esistenti, proponiamo di procedere in modo esplorativo iniziando a produrre materiale da organizzare poi sul blog, che riassuma e spieghi ad esempio come è strutturata la nostra facoltà, le riforme che la hanno invasa, l’accorpamento a medicina ecc.
L’articolo scritto da Marco Mascioli è un perfetto esempio di ciò che intendiamo.
Tale proposta nasce perché pensiamo che uno dei modi migliori che abbiamo per iniziare a prospettare un cambiamento di chiavi di lettura sia quello di conoscere e approfondire il più possibile la struttura della nostra facoltà e le sue evoluzioni nel tempo, senza dimenticare quelle di più ampio respiro che hanno interessato l’ateneo in cui è inserita. Per costruire obiettivi concreti e nuovi in quanto studenti, per poter pensare e riflettere su questi, abbiamo bisogno di materiale con cui farlo, materiale da mettere in circolo, che sia fruibile per gli studenti. Il blog può diventare anche un buon contenitore di questi prodotti che ci aiutino a ripensare le famose nuove interpretazioni della facoltà. Troviamo quest’ultima proposta molto importante perché pensata fortemente in funzione del nostro essere studenti! Proponiamo materiale che aiuti a capire l’assetto universitario, che contribuisca a spiegare perché le cose stanno così adesso, forniremmo strumenti di comprensione e di riflessione!
Un’altra area che ci sembra estremamente proficua e di cui proponiamo un approfondimento è quella dei movimenti studenteschi universitari. Si è parlato, tra l’altro, di Associazione Libera anche come movimento, si è parlato di manifesto.
Che cos’è un movimento? Dove nasce per la prima volta? Quali sono stati gli obiettivi che gli studenti dagli anni 60 in poi hanno perseguito e con quali strumenti? Conoscerli potrebbe esserci utile? Forse la stiamo prendendo troppo alla lontana..di idee/proposte ce ne sono venute tante..l’idea di fondo è ancora quella di sviluppare una visione critica sull’associazionismo studentesco utile a pensare all’attuale fase di definizione dell’ identità di A.L., come della capacità di questa, di porsi in rapporto con altri per avviare processi trasformativi (questo è solo un altro dei possibili approfondimenti della questione gruppo chiuso-gruppo aperto che dall’inizio ha interessato le nostre discussioni). Stiamo pensando per es. al Collettivo che è stato molto attivo nel periodo dell'Onda, a Ewo, a ContestoAttivo, come interlocutori con cui discutere problemi passati e presenti, oltre che possibili "interventi", vedendo in ciò un modo per recuperare quella continuità di "movimento" la cui interruzione è tra gli aspetti caratteizzanti il nostro associarci.
Ciò che ci proponiamo è certamente di discutere di tutto questo il 10 gennaio ma soprattutto proponiamo di cominciare a pensare ad AL in termini di funzioni (lavoro in piccoli gruppi, per esempio) che, in potenza, possono articolarsi simultaneamente e la cui coordinazione possa avvenire durante le riunioni del martedì. Proponiamo di cominciare a pensare come poter esplorare, studiare e approfondire aree che ci possano aiutare, attraverso la loro conoscenza, a definire i nostri obiettivi, anche affinché l’identità di Associazione Libera si possa definire attraverso ciò che produciamo.

1 commento:

  1. Trovo questa riflessione particolarmente interessante nel suo essere, a mio parere, un sunto più che riuscito delle discussioni che si sono articolate nelle 3 assemblee di A.L. di dicembre. Mi è sembrato di leggere un'analisi efficace di quello che in A.L. abbiamo cominciato a costruire e di quello che A.L. potrebbe consapevolmente diventare; inoltre vorrei sottolineare come sia significativo che voi rimarchiate l'esigenza di organizzare il gruppo in funzioni, esigenza su cui io e Marco Mascioli ci eravamo confrontati proprio pochi giorni fa e che avevamo intenzione di riportare all'assemblea di martedì. Penso che A.L. stia prendendo una direzione, che possa ulteriormente essere definita in primis a partire da ciò che produciamo ma anche naturalmente in relazione, come voi avete ben ricordato, con ciò che conosciamo esplorativamente: a questo proposito, condivido l'interesse per un'analisi sui movimenti studenteschi e sull'impatto di questi e delle fantasie da essi evocate sulla nostra esperienza come studenti e come partecipanti ad A.L. Ma ne riparliamo martedì!

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